E’ in corso lo sciopero di 24 ore indetto dai Cobas, che su alcuni media viene definito un flop, ma che sta parzialmente paralizzando Roma, Milano e Napoli, mentre Alitalia ha cancellato 127 voli tra nazionali e internazionali.
L’attacco alla CGIL da parte di esponenti di gruppuscoli nostalgici appare per il potere come una vera e propria manna, al punto che, citando Andreotti, potremmo peccare ma azzeccarci pensando che ci sia una regia.
L’attacco “squadrista” alla CGIL infatti consente a un sindacato ultragovernista di uscire dallo scomodo ruolo di opposizione di sua maestà di Draghi, per presentarsi come il difensore della democrazia e del lavoro e della Costituzione, minacciati dai fascisti.
Il Presidente della Repubblica, quello del Consiglio, i leader di tutti i partiti hanno espresso solidarietà e vicinanza alla CGIL, i media elogiano l’atteggiamento responsabile del sindacato, e Landini indice manifestazioni al grido di “non ci fate paura”. Un clamore che mette in ombra l’assenza del grande sindacato nella difesa dei lavoratori, con o senza green pass, e la sudditanza, perfino culturale, della CGIL rispetto al pensiero unico neoliberista.
Nel frattempo continua la crisi degli iscritti al sindacato, che scendono di anno in anno, come i cittadini che vanno ancora a votare.